RISONANZA MAGNETICA DEL GINOCCHIO: QUANDO FARLA?

  • Autore: Dr. Marzio Perri
  • 24 mag, 2023

Indicazioni e Controindicazioni

La risonanza magnetica al ginocchio è un esame non invasivo che permette di visualizzare nel dettaglio tutte le componenti strutturali (osso, cartilagine, muscoli, tendini e legamenti) dell’articolazione del ginocchio fornendo immagini ad elevate risoluzione nei diversi piani dello spazio.

L’apparecchiatura di Risonanza Magnetica acquisisce le immagini attraverso l’utilizzo di campi magnetici e, per l’esame del ginocchio, non è di norma necessario la somministrazione di un mezzo di contrasto.

Si riescono così ad evidenziare patologie a carico dei menischi, dei legamenti crociati e collaterali, dei tendini, patologie flogistiche (infiammatorie), versamenti articolari, sofferenza ossea (edema intraspongioso) ed a diagnosticare l’eventuale presenza di cisti di Baker.


La risonanza magnetica è indicata in caso di: 

  • dolore persistente al ginocchio (gonalgia) di cui non si comprendono le cause;
  • artrosi e patologie reumatiche, la RM offre chiare indicazioni sulla condizione della cartilagine articolare;
  • traumi come distorsioni e contusioni in quanto la risonanza offre chiare indicazioni sulla presenza di eventuali lesioni traumatiche a carico dei legamenti, menischi, tendini oltre che dei segmenti ossei;
  • infiammazione spesso associata a versamento articolare. In questi casi la RM consente di indagarne la causa oltre che l’entità.

 

Questa metodica di imaging è indispensabile per il medico ortopedico ai fini di programmare un eventuale intervento chirurgico, o per monitorare l’efficacia di terapie mediche, farmacologiche o riabilitative nel tempo.

 

RISCHI E CONTROINDICAZIONI DELLA RISONANZA MAGNETICA DEL GINOCCHIO

L’esame viene effettuato senza l’impiego di raggi X e utilizza un forte campo magnetico e onde di radiofrequenza analoghe a quelle delle trasmissioni radiotelevisive. Per la buona riuscita della risonanza magnetica è fondamentale che il paziente rimanga immobile durante tutta l’esecuzione dell’esame. Il campo magnetico non è dannoso per l’uomo, in generale, ma nonostante ciò può causare il malfunzionamento di alcuni dispositivi medici impiantabili come i defibrillatori e i cardioverter, nonché il surriscaldamento di placche metalliche presenti all’interno del nostro corpo. La maggior parte degli impianti ortopedici non rappresenta alcun rischio per la procedura, ma è comunque necessario riferire al tecnico di radiologia o al radiologo la presenza di dispositivi metallici all’interno del tuo corpo e di altri frammenti metallici prima di effettuare l’esame e portare documentazione dell’intervento a cui sono stati sottoposti. Il Tecnico di Radiologia insieme al Medico Radiologo, prima dell’esecuzione dell’esame, avranno il compito di constatare se la protesi metallica è compatibile con la risonanza magnetica (quindi di materiale non ferromagnetico).

 

POSIZIONAMENTO DEL PAZIENTE

Il paziente viene invitato a spogliarsi e togliersi tutti gli oggetti metallici che porta addosso (reggiseno, catenine, magliette con bottoni/brillantini, cinta, orecchini, piercing).

Una volta pronto, il paziente si posiziona sdraiato sul lettino della risonanza con la testa ed il torace fuori dal macchinario e il ginocchio al centro del magnete.

E’ richiesta la partecipazione attiva del paziente in quanto non dovrà muovere l’arto esaminato per tutta la durata dell’esame che si aggira attorno ai 30 minuti.

  

Presso il CENTRO SANITARIO DI LIVORNO l’esame RM del GINOCCHIO può essere eseguito sia su magnete chiuso ad alto campo (Philips 1.5T) che, nel caso di pazienti claustrofobici, su magnete aperto (Hitachi 0.4T).

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